Cosa significa accessibilità?
Il termine affonda le sue radici nella lingua latina e deriva da accessibile ovvero, secondo il vocabolario Treccani: “Che è di facile accesso, a cui è possibile accedere” dove accedere (dal latino accedĕre, derivato di cedĕre “camminare”). In termini di significato, spazia dall’avere accesso all’avvicinarsi, dall’entrare a far parte all’aderire fino all’avere diritto ad usufruire di un servizio.
Il legame tra le origini e i significati attuali è saldo e coerente: l’etimologia così come il cuore stesso della parola accessibilità si riferiscono, infatti, alla facoltà o alla possibilità di accedere a un luogo o a una risorsa.
Promuovere una Psicologia Accessibile significa proporre un servizio per la collettività mediante l’erogazione di prestazioni psicologiche e psicoterapiche a tariffe possibili e agevolate, senza per questo rinunciare alla professionalità e alla competenza di chi le eroga. Tanto la necessità di prendersi cura del benessere psicofisico e relazionale di noi tutti come cittadini, quanto il diritto di poterlo fare su un piano economico, motivano i professionisti a considerare nella collettività le persone quanto il contesto, in un periodo storico in cui, spesso, diviene effettivamente complesso accedere sia al servizio pubblico che al privato: per esempio, quando non è economicamente fattibile nel caso del privato o quando lo è, ma non in tempi brevi, nel pubblico.
La consapevolezza che ne deriva e che si traduce operativamente nella Rete di Psicoterapia Sociale del Piemonte, vede il rendersi una risorsa in più a disposizione dei cittadini e del territorio stesso per rispondere a queste criticità e al contempo per perseguire finalità altruistiche con coscienza e solidarietà sociale, consentendo a chi ha difficoltà economiche di poter usufruire ugualmente di un sostegno psicologico o di un percorso di psicoterapia.
Possiamo identificare molte barriere che ostacolano la possibilità per i tutti i cittadini di accedere in maniera equa e in funzione dei propri bisogni alle risorse offerte dal territorio. È possibile che l'accessibilità sia ostacolata da barriere di vario tipo:
temporale (code, liste di attesa, efficienza dei servizi, ecc);
geografica (nei territori più deprivati, caratterizzati da maggior bisogno, solitamente presentano minore offerta di servizio, secondo i principi di “inverse care law”);
finanziaria (difficoltà di tipo economico);
culturale (sia una minor scolarità corrisponde a una minore probabilità di accedere ai servizi specialistici, sia una carenza di strumenti per fare fronte alle diversità culturali che stanno emergendo nella società).
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Bibliografia
Costa, Giuseppe. "L'equità nella salute in Italia: secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità." (2014): 0-0.